una creazione di Davide Carnevali
con Michele Dell’Utri e Simone Francia/Diana Manea e Jacopo Trebbi
realizzazione video Olga Sargenti
sarta e attrezzista Virginia Mancini

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

prenotazione obbligatoria

durata 1 ora e 15 minuti

A cosa serve il teatro e in che modo può contribuire allo sviluppo della società? Una domanda che diventa ancora più urgente quando è formulata nell’ambito privilegiato in cui si costruisce la società del futuro: la scuola. Con i Classroomplay, il teatro si mette al servizio degli studenti e si fa strumento didattico, per mezzo di un approccio multidisciplinare che attraversa filosofia, storia, letteratura, arte.
Il progetto, che si sviluppa nell’arco di un triennio, si centra sulla relazione che intercorre tra una visione del mondo e le forme culturali attraverso cui essa si manifesta.
Il primo anno, con Aristotele invita Velázquez a colazione e gli prepara uova e (Francis) Bacon, si indagheranno – a partire dalla Poetica aristotelica – i concetti di presentazione e rappresentazione dalla Grecia alla modernità, il principio di formalizzazione e il primato del verosimile sul vero.
Negli anni seguenti saranno oggetto di studio il concetto di spazio ordinato, a partire da Descartes, Eco, Deleuze, e di tempo cronologico, a partire da Hegel, Einstein e Walter Benjamin.
Il tutto verrà condotto dagli attori in modo ironico, servendosi – come Brecht ha insegnato – del comico per veicolare una tematica seria, attraverso spettacoli di piccolo formato, di poco più di un’ora, con due attori, pochi oggetti e il supporto multimedia di video o smartphone. E coinvolgendo in prima persona gli studenti, chiamati a essere non più spettatori passivi, ma pensatori attivi e attori consapevoli di contribuire criticamente allo sviluppo della società in cui vivono.

Davide Carnevali, biografia

Davide Carnevali

Drammaturgo, ha ottenuto il Dottorato in Teoria del teatro presso l’Universitat Autònoma de Barcelona. Ha scritto, tra gli altri: Variazioni sul modello di Kraepelin (Premio Theatertreffen Stückemarkt 2009; Premio Marisa Fabbri 2009; Premio de les Journées des auteurs 2012); Sweet Home Europa (Schauspielhaus Bochum, 2012); Ritratto di donna araba che guarda il mare (Premio Riccione 2013); Menelao (menzione al Premio Platea 2016). Nel 2018 ha portato in scena Maleducazione transiberiana al Teatro Franco Parenti e Ein Porträt des Künstlers als Toter alla Staatsoper Unter den Linden. I suoi testi, tradotti in tredici lingue, sono stati presentati in diverse stagioni teatrali e festival internazionali, e sono editi in Francia da Actes Sud e in Italia da Einaudi. Con la casa editrice mexicana Paso de Gato ha pubblicato il saggio Forma dramática y representación del mundo en el teatro europeo contemporáneo.
Per la sua attività, gli è stato conferito nel 2018 il Premio Hystrio alla Drammaturgia.

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