Bassekou Kouyaté & Ngoni Ba
in concerto
ngoni solista Bassekou Kouyaté
voce solista Amy Sacko
ngoni basso Mamadou Kouyaté
diverse percussioni (yabara, tama) Mahamadou Tounkara
calebasse, hi-hat, piatti Moctar Kouyaté
ngoni medio Abou Sissoko

durata 1 ora e 15 minuti

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, a partire dal 27 gennaio 2020, sul sito www.mast.org
in collaborazione con 

Bassekou Kouyaté è certamente uno dei più grandi maestri dello ngoni, un antico strumento a quattro corde fatto con una zucca e con pelle di capra, tradizionale del’Africa Occidentale, che prende il nome dagli Ngoni, una popolazione in cui è molto forte la tradizione orale dei griot, i cantori dell’Africa occidentale. Kouyaté è nato in un piccolo villaggio lungo le rive del Niger e suona come musicista dagli anni ottanta; è al tempo stesso un virtuoso, un innovatore e un portavoce della tradizione. Icona della world music, vincitore del BBC Music Award, Kouyaté nel corso degli anni ha suonato con alcuni dei più grandi artisti di diversi generi. Ha accompagnato la superstar del Mali Ali Farka Touré nel suo ultimo tour nel 2005 (lo stesso anno Kouyaté ha fondato Ngoni Ba). Ma ha anche condiviso palcoscenici con artisti del calibro di Damon Albarn (Blur), John Paul Jones (Led Zeppelin), Bono e Sir Paul McCartney.

Bassekou Kouyaté è capace di stregare il mondo con le risonanze impure del suo ngoni, strumento che lui stesso ha fabbricato di diverse dimensioni e accordature, che ha elettrificato rivoluzionando le tecniche di esecuzione e, in contrasto con una tradizione centenaria, suonandolo in piedi.
Ngoni Ba, il gruppo di musicisti e cantanti che lo accompagna sul palco – tra i quali la splendida voce di Amy Sacko, moglie di Bassekou – intreccia e ricama i suoni, dilatando e rinnovando lo spettro espressivo dello strumento lungo le linee di una tradizione da sempre al contempo eclettica e meticcia.
L’ultimo album del gruppo, “Miri”, che dà il titolo anche a questo concerto, è un inno all’amore, alla famiglia e all’amicizia. La canzone strumentale del titolo scorre come un fiume: ritmica, calma, ma anche spinosa e inesorabile. Per questo disco, Kouyaté torna nel suo paese natale, e il brano strumentale “Miri” racconta proprio la sensazione di questo ritorno: Bassekou Kouyaté siede sulla riva del Niger, lontano da ogni rumore, dal traffico e dalle turbolenze politiche di Bamako, e pensa alla vita.

Scarica il programma di sala

Bassekou Kouyaté, biografia

Bassekou Kouyaté

Bassekou Kouyaté nasce a Garana, un piccolo villaggio a 60 chilometri da Segou, sulla sponda del fiume Niger, in Mali. Proviene da una lunga discendenza di griot sia da parte di padre, che di madre – suo padre Mustapha Kouyaté suonava lo ngoni, e sua madre Yagaré Damba era una cantante spirituale – così anche lui, all’età di 12 anni, comincia a suonare lo ngoni. Verso la metà degli anni Ottanta, Bassekou comincia a suonare nelle feste tradizionali e ai matrimoni, dove entra in contatto con un altro straordinario musicista di kora, Toumani Diabate. È così che, già alla fine del decennio, Bassekou è tra i fondatori della Toumani Diabate’s Symmetric Orchestra, che in seguito incluse anche, tra gli altri, un giovane Habib Koite, il quale ne divenne il cantante principale. Fu proprio il Symmetric Trio a portare Bassekou per la prima volta in Europa per suonare al festival di Dranouter, in Belgio, nel 1990.
È un anno importante per Bassekou che, qualche mese dopo, parte per la prima volta verso gli Stati Uniti, dove conosce il musicista blues afroamericano, Taj Mahal.
A metà degli anni Novanta, Bassekou sposa la grande cantante griot Amy Sacko, originaria del Nord Ovest del Mali. Come coppia, producono diverse cassette popolari, e vengono costantemente richiesti per matrimoni e dalla televisione maliana, in cui Amy viene soprannominata “la Tina Turner del Mali”.
Nel 2005, Bassekou viene invitato dal leggendario “bluesman del deserto”, Ali Farka Touré, a suonare nel suo album “Savane”, e ad unirsi a lui per il suo ultimo tour estivo. Poco dopo, Bassekou finalmente decide di fondare la sua band, Ngoni Ba, un quartetto di ngoni di diverse dimensioni. È un’idea nuova e originale, ma allo stesso tempo molto antica, che riprende tradizioni del Segu precoloniale.
Da quel momento, Bassekou Kouyaté & Ngoni ba hanno girato il mondo con centinaia di spettacoli, partendo da Central Park a New York per arrivare alla Royal Albert Hall a Londra, da Roskilde a Glastonsbury.
Bassekou vanta collaborazioni con numerosissimi musicisti di tutto il mondo: ha condiviso il palcoscenico con artisti del calibro di Youssou N‘Dour, Ali Farka Toure, Bela Fleck, The Kronos Quartet, Taj Mahal, Eliades Ochoa, Damon Albarn, Michael League… Ha vinto diversi premi dalla BBC grazie al suo album di debutto “Segu Blue” (Outhere Records), ed è stato nominato ai Grammy Awards per il suo secondo disco “I speak fula”.
Dopo i suoi ultimi due premiatissimi album, “Jama ko” e “BaPower”, i quali si sono avvicinati più ad una dimensione rock, Bassekou Kouyaté e il suo gruppo Ngoni ba ritornano ora con un disco più delicato e vicino alle sue origini, “Miri” (che, tradotto, significa “sogno”). Miri è un album che parla d’amore, amicizia, famiglia e dei reali valori in questi tempi di crisi.

×