di Kate Tempest
traduzione di Riccardo Duranti
un progetto di Bluemotion
ideazione e regia Giorgina Pi
con Sylvia De Fanti, Xhulio Petushi, Gabriele Portoghese
musica, ambiente sonoro Collettivo Angelo Mai
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Angelo Mai / Bluemotion
Bluemotion ringrazia Ateliersi per la Residenza Creativa con Aura Satz
durata 1 ora
prenotazione obbligatoria sul sito www.mast.org
spettacolo in italiano con sovratitoli in inglese
Si muore
Perché altri possano nascere
S’invecchia
Perché altri possano essere giovani
Il senso della vita è vivere
Amare se si può. E poi tramandare
Kate Tempest
(e tu sei solo una cosa che capita come un elefante o un narciso) è un progetto di Bluemotion attorno al distacco dall’esistenza materica, al fine vita, alla compassione di chi resta.
A partire dall’indagine sull’addio alla vita vengono messe a confronto due importanti voci della scrittura inglese, di generazioni e storie diverse. Una è Caryl Churchill, la più importante penna teatrale inglese vivente, col suo testo Here We Go.
L’altra è la rivoluzionaria rapper, poeta, scrittrice, performer Kate Tempest e il suo testo per il teatro Wasted.
Testi drammatici e poetici vengono affrontati come composizioni miste tra scrittura scenica e musicale, passando dai Lieder di Richard Strauss alla spoken word performance, dalla Slam poetry alle sonorità post-rock e trip hop, dalla composizione orchestrale alla voce nuda.
La ricerca di Bluemotion fonde musica e parola in ogni fase del lavoro attraverso la creazione condivisa in ogni sua fase da attori/attrici e musicisti/e.
Kate Tempest è stata una rivoluzione assoluta per la scena culturale inglese. Le sue opere sono centrali per la poesia del Regno Unito dove è universalmente apprezzata come artista totale, rapper, live performer, poeta, scrittrice. Ha poco più di trent’anni e canta di una generazione sofferente, divisa tra ambizioni e sogni infranti. Le strade della città sono il luogo letterario dove musica poesia e politica si incontrano, dove personaggi duri e commoventi prendono vita.
Wasted custodisce l’intera poetica di Kate Tempest, stavolta scritta per la scena. Una storia che vede due uomini e una donna riunirsi per commemorare il decimo anniversario della scomparsa del loro più caro amico. Confronti, riflessioni e illusioni scorrono sul crinale del dolore. Sembra ormai impossibile diventare ciò che si voleva, si può solo essere, con difficoltà e lacerazione, quello che si può. Dal tramonto all’alba, in una città che diventa per dodici ore periferia del mondo immaginato, confessioni ed errori si mischiano a bilanci, droghe e tentativi di essere finalmente se stessi.
“Hold your own” (resta te stesso/a) è il famoso motto di Kate Tempest diventato poema e discorso pubblico in Inghilterra di fronte a centinaia di migliaia di persone.
E Wasted è agli albori di questa consapevolezza, è il passo indietro disperato per caricare l’impeto della rincorsa. Questa è un’opera concepita in una lingua proteiforme che è poesia, flussi di coscienza, musica e squarci di minuta quotidianità insieme. Un coro d’ispirazione antica, interpretato dagli stessi personaggi, ci restituisce l’umanità rarefatta che l’espressione “Wasted” – polisemica e intraducibile – contiene. Persi e consumati, i protagonisti di questa storia ci trascinano in quella “Waste Land” che è diventata la nostra vita, un deserto dove mai abbastanza giovani e mai abbastanza vecchi, sembriamo destinati a non essere mai all’altezza. Eppure, sprecati e soli ci ostiniamo nel tentativo di vivere il primo giorno del resto della nostra vita.
Giorgina Pi e Bluemotion, biografie
Giorgina Pi
Giorgina Pi è un’artista nata e cresciuta a Roma.
Laureata in Dams, studia regia e drammaturgia a Parigi.
Autrice di saggi e articoli, coniuga fin da principio il lavoro in teatro con la ricerca sul contemporaneo e la comparatistica delle arti.
Regista, attivista, videomaker, femminista, fa parte del collettivo artistico Angelo Mai – spazio indipendente per le arti di Roma (Premio Franco Quadri 2016).
Con il gruppo Bluemotion realizza spettacoli e immagina ambientazioni, in una ricerca che coniuga arti della scena, ricerca visuale e musica.
Ha collaborato con vari artisti tra cui Motus, Fanny & Alexander, Balletto Civile.
Negli ultimi anni sta lavorando intorno ai testi di una delle più importanti penne della drammaturgia mondiale, l’inglese Caryl Churchill, attraverso mise en espaces, traduzioni, radiodrammi e soprattutto direzione di spettacoli.
(e tu sei solo una cosa che capita come un elefante o un narciso) è un progetto di Bluemotion attorno al distacco dall’esistenza materica, al fine vita, alla compassione di chi resta.
Bluemotion
Bluemotion è una formazione nata a Roma all’interno dell’esperienza artistica e politica dell’Angelo Mai.
Performer, registi, musicisti e artisti visivi si uniscono per creare a partire dalle proprie suggestioni, confrontando i propri sguardi sul presente e sull’arte.
Le opere di Bluemotion sono sempre creazioni collettive, risultato dello scambio e delle visioni dei membri del gruppo. Bluemotion crea, vive e condivide nello spazio indipendente per le arti Angelo Mai. Gli artisti di Bluemotion sono anche attivisti nel campo dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori dello spettacolo e per questo più volte hanno subito accuse e processi che tentavano di tradurre il loro impegno civile in atti criminosi. Puntualmente scagionati da ogni accusa e tentativo di limitazione della loro libertà continuano a partecipare alle decennali attività dell’Angelo Mai. L’Angelo Mai riceve il prestigioso premio Ubu Franco Quadri 2016.
Dal 2015 Bluemotion è impegnata nella diffusione in Italia dell’opera della drammaturga inglese Caryl Churchill, attraverso la partecipazione al progetto teatrale ed editoriale Non Normale, Non Rassicurante. Progetto Caryl Churchill.
Regie, traduzioni, saggi, radiodrammi a cura del gruppo hanno riscosso molto interesse al punto che Settimo Cielo, coprodotto dall’Angelo Mai col Teatro di Roma è stato candidato a due premi Ubu (Miglior testo straniero e Miglior ambiente sonoro).
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