dedicato a ‘Splendid’s’ di Jean Genet
regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni (Jean), Ilenia Caleo (Rafale), Sylvia De Fanti (Bravo), Federica Fracassi (il Poliziotto), Ondina Quadri (Pierrot), Alexia Sarantopoulou (Riton), Emanuela Villagrossi (Scott), I-Chen Zuffellato (Bob)
la voce della radio Luca Scarlini e Daniela Nicolò
testo Magdalena Barile e Luca Scarlini

produzione Motus
con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Comune di Bologna
con la collaborazione di Biennale Teatro 2016; L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino; Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza; Teatro Petrella, Longiano
con il sostegno di Mibact, Regione Emilia-Romagna

Durata 1h
Prima assoluta
Prenotazione obbligatoria

spettacolo inserito nell’ambito del progetto HELLO STRANGER | 25 anni di Motus
Bologna, ottobre -­ dicembre 2016.
Progetto speciale 2016 promosso da Comune di Bologna e Emilia Romagna Teatro Fondazione con il contributo di Regione Emilia Romagna ­Assessorato alla Cultura

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In una cornice di estrema e decadente bellezza – il lusso di un hotel esclusivo – si svolge una delle più crude pièce di Jean Genet, grumo di pulsioni opposte che toccano i diversi connotati della violenza (compreso il suo fascino), del potere (col suo intimo cedimento), della legge (e dei suoi fallimenti): belli e dannati i rapinatori della banda Rafale sono guardati come al microscopio nelle ultime ore dell’assedio che hanno compiuto nell’alta società, ore in cui ogni certezza di partenza viene messa in crisi sotto l’occhio spietato di Genet.
Era il 2002 quando Motus portava in scena Splendid’s, testo di Jean Genet mai rappresentato in Italia prima di allora, che il gruppo allestì proprio in alberghi di lusso, dove lo spettacolo prendeva forma attivando un cortocircuito di realtà e finzione. La rivisitazione che Motus ha immaginato per tornare dopo quattordici anni a quel testo, fa slittare il moto di ribellione di quelle pagine – originariamente scagliato contro gli schemi borghesi e le prigioni sociali – verso altri confini, come quelli dell’identità di genere e della trasformazione.
L’idea, capace di nuovi scardinamenti, parte dal corpo, e dalla scelta di mandare otto attrici in scena a travasare la banda maschile in un covo di “streghe transmoderne” e scandagliare l’altra faccia delle gabbie di genere. E, se un divieto di trasposizione “al femminile” posto dalle regole del copyright internazionale ha impedito l’operazione, Motus ne ha tratto giovamento decidendo per una riscrittura, libera, divertita, incalzante, di quelle mutazioni che Genet attraversava senza esitazione. Ha preso corpo così, dalla penna di Magdalena Barile e Luca Scarlini, un testo dal taglio camp, dinamico e ironico, capace di ricollocare i più che mai necessari umori e balletti di un’irriducibile opposizione al sistema.
«RAFFICHE parte dalla stessa situazione narrativa per raccontare identità mutanti e sovversive, creature che hanno sospeso per sempre la volontà di definirsi. Figure che hanno a lungo usato la performance come forma di attivismo politico, e che ora, in una situazione di minaccia e incalzante persecuzione da parte delle potenti lobby conservatrici, sono passate a una lotta di altro tipo, hanno imbracciato il mitra, ma senza rinunciare alla loro naturale eleganza, per affermare “un’altra” visione della società, senza ruoli prestabiliti e controlli eterocentrici».
Genet – la cui stessa biografia richiama l’impermanenza dell’albergo, essendo egli vissuto in una totale assenza di radicamento – destabilizza l’immaginario Hotel Splendid dando vita all’azione di una banda di assedianti e assediati. Con RAFFICHE, in scena al vero Hotel Carlton di Bologna, scopriremo a distanza ravvicinata quale forma hanno preso i nomi e i volti di Jean, Scott, Bravo, Bob, Riton, Rafale, Pierrot, il poliziotto e il loro ostaggio, arruolati verso direzioni inesplorate. E, nel ritmo serrato di tensioni crescenti, di danze della relazione, di emergenza del discorso e di ribellione incalzante, sentiremo “quasi a portata di tocco, il fiato acre ed eccitante della rivoluzione”.

Motus è un’entità teatrale in continua osmosi, che dal nucleo fondante – Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, cui si è unita come parte integrante Silvia Calderoni – emana contaminazioni dell’immaginario e accoglie presenze sceniche fluttuanti. La partecipazione a VIE con Raffiche è legata a un più ampio orizzonte che vede la compagnia al centro di un percorso monografico dedicatole dalla città di Bologna, dal titolo HELLO STRANGER.
L’occasione della personale bolognese è valsa a Motus l’idea di rivisitare l’opera che nella storia del gruppo ha rappresentato l’unica avventura nel teatro testuale in un percorso ampiamente dedicato alla composizione scenica dei linguaggi, tra cinema e teatro, tra musica e poesia, tra letteratura contemporanea, slancio politico e citazione del glamour.

Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Damir Todorovic.
Motus

Motus. Biografia

Motus

Motus nasce a Rimini nel 1991, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Francesconi Nicolò. Entrambi studiano ad Urbino, dove avviene il loro incontro artistico all’interno del gruppo teatrale universitario Atarassia e di E.A.S.T. (European Associations of Students of Theatre). Dopo la laurea (rispettivamente in Storia Economica e Sociologia) si trasferiscono a Rimini, dove nasce l’idea di fondare un gruppo indipendente che inizialmente prende il nome di Opere dell’ingegno.
Nel 1992 il gruppo cambia nome e diviene Motus. Inizia così una lunga serie di produzioni e di piccoli eventi, curati e diretti sia da Enrico che da Daniela, il primo interessato in modo particolare alla messa in scena, la seconda all’elaborazione drammaturgica e alla scrittura. I due, inoltre, prendono spesso parte agli spettacoli anche in qualità di attori.

Nella primavera 2007 Motus avvia una specifica esplorazione, quasi documentaria, sull’adolescenza, declinata nel progetto X(ics)Racconti crudeli della giovinezza che accoglie 4 spettacoli, un film ed eclettici momenti performativi. Lo sguardo si sposta così alle periferie e alla giovinezza di oggi, disorientata e dispersa nello scenario metropolitano, per captare e dare voce a quelle forme di resistenza anomala fra gli adolescenti delle banlieue francesi, tedesche e italiane. X.01 movimento primo debutta alla Biennale Danza di Venezia nel giugno 2007, X.02 movimento secondo viene presentato al Théâtre de la Ville di Valence in Francia, X.03 Halle Neustadt nel giugno 2008 al prestigioso Festival Theater der Welt in Halle in Germania, X.04 Napoli, infine, nell’aprile 2009 al Teatro San Ferdinando di Napoli. Il progetto Syrma Antigónes, avviato nel 2009, si sviluppa in una relazione di continuità rispetto alla precedente produzione Ics (X) Racconti crudeli della giovinezza: l’idea di lavoro è di condurre un’analisi del rapporto/conflitto fra generazioni assumendo la figura tragica di Antigone come archetipo di lotta e resistenza. Dal progetto sono nati tre contest – non spettacoli né performance, ma “contest”, ovvero confronti/scontri fra due soli attori: Let The sunshine In, Too Late e Iovadovia. Il percorso è stato portato a compimento dal debutto dello spettacolo Alexis, una tragedia greca, nell’ottobre 2010 al Festival VIE di Modena. Enrico Casagrande, a rappresentanza di tutto il gruppo, nel 2010 è stato direttore artistico della 40a edizione del Festival di Santarcangelo, nell’ambito di un progetto triennale che prevede l’avvicendamento alla direzione, in un’ottica di collaborazione orizzontale, con altre due importanti compagnie della regione, Socìetas Raffaello Sanzio di Cesena (2009) e Teatro delle Albe di Ravenna (2011). Dal 2011 Motus inaugura un nuovo percorso di ricerca intitolato Making the plot 2011>2068, per intercettare inquietudini, slanci, immagini e proiezioni sul “Domani che fa tutti tremare”, esplorando un ricco e intricato panorama di scrittori, filosofi, artisti, fumettisti e architetti rivoluzionari che hanno immaginato (e provano ancora a immaginare) il Futuro Prossimo Venturo. Il primo Atto Pubblico che ha inaugurato, nel luglio 2011, Making the plot 2011>2068 è stato l’emozionante incontro scenico fra “due Antigoni”, Silvia Calderoni e un mito del teatro contemporaneo: Judith Malina (Living Theatre). Questo esperimento -non uno spettacolo– ma un passionale dialogo fra generazioni, esperienze, voci e fisicità, è stato presentato in occasione di Santarcangelo 41 al Teatro Petrella di Longiano. Judith è stata la prima ospite di un percorso che si articolerà in azioni performative, laboratori-residenze e che condurrà al debutto dello spettacolo “Animale Politico” (titolo provvisorio) nel maggio 2013. Ricordiamo inoltre, che l’attività artistica di Daniela ed Enrico è affiancata da un altrettanto intenso programma di incontri pubblici, conferenze e master presso Università italiane ed estere, proprio in relazione ai vari e complessi progetti teatrali e videografici della compagnia.

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