di Mathurin Bolze
con Karim Messaoudi
scenografia Goury
creazione luci Christian Dubet
creazione suoni Jérôme Fèvre
regia audio Fréderic Marolleau
regia scena Fréderic Julliand

Compagnie les mains les pieds et la tête aussi
con il sostegno dell’Istituto Francese di Parigi e la Città di Lione
la compagnia è convenzionata con DRAC Rhône Alpes e REGION Rhône Alpes

Durata 55 minuti

Fenêtres è un solo di Mathurin Bolze trasmesso a Karim Messaoudi. Bolze è una figura affascinante e imprescindibile nel panorama di teatro circo contemporaneo. La creazione di questo suo lavoro è ispirata al racconto Il barone rampante di Italo Calvino e più in particolare alla decisione del protagonista Cosimo che decide di vivere in una capanna su un albero. Questa strana presa di posizione diventa la regola del gioco di Bachir, personaggio che vive in un cubo dotato di finestre dove inventa una vita con una gravità minore, meno presente.
Un pavimento che rimbalza, un piano verticale, una casa che traballa, una lampada da terra che guarda verso l’interno: niente si trova al proprio posto, tutto viene scombinato per una quotidianità da reinventare.
Uno tra i primi lavori della compagnia Les mains les pieds et la tête aussi, Fenêtres viene ripreso con un nuovo interprete: Mathurin Bolze trasmette a Karim Messaoudi le chiavi e i segreti di questo spaccato di vita a tre dimensioni. Si tratta di un nuovo Bachir da scoprire, il Bachir esploratore lunare, il nostalgico del mare, il Bachir in gabbia o il Bachir astronauta d’interni.

Biografie Mathurin Bolze e Karim Messaoudi
In aggiunta l’articolo “Mathurin, l’uomo senza gravità,
Franco Quadri, la Repubblica, 8 luglio 2004”

Mathurin Bolze

Mathurin Bolze si avvicina al teatro grazie al regista Jean-Paul Delore e al circo Archaos. Entra successivamente a far parte del Centre National des Arts du Cirque. Alla sua uscita, si unisce al collettivo di circo Anomalie e collabora regolarmente con i coreografi François Verret e Kitsou Dubois. Nel 2001 fonda la compagnia Mpta nel segno della quale crea La Cabane aux fenêtres (2001), Fenêtres (2002), Tangentes (2005), Ali con Hèdi Thabet (2008), Du goudron et des plumes (2010), utoPistes con il collettivo Xy (2011) e A bas bruit (2012). Ha collaborato alla creazione di Singularités ordinaires di GdRA, di Deux hommes jonglaient dans leurs têtes di Jérôme Thomas e Roland Auzet e più recentemente di Samedi détente di Dorothée Munyaneza.
Nel 2009, riceve il premio “arts du cirque” di SACD. Nel 2011, riprende lo spettacolo Cavale di e con Yoann Bourgeois. Nel 2013, risponde all’invito dei fratelli Thabet e partecipa alla creazione di Nous sommes pareils à ces crapauds qui dans l’austère nuit des marais s’appellent et ne se voient pas, ployant à leur cri d’amour toute la fatalité de l’univers.
Interviene regolarmente al CNAC, all’ENSATT, al CNR e all’Ecole de cirque di Lione; è inoltre membro del collettivo artistico della Comédie de Valence – CDN Drôme Ardèche.
Nel 2015, il Museo Picasso a Parigi e la Comédie de Valence gli concedono un nullaosta per riprendere lo spettacolo Fenêtres con l’acrobata Karim Messaoudi che sceglie come compagno di scena per la nuova creazione Barons perchés.

Karim Messaoudi

Karim Messaoudi viene introdotto nel mondo del circo fin dalla sua infanzia, entrando a far parte del Pop Circus e scoprendo così le acrobazie aeree. Nel 2006, entra nell’Ecole nationale des Arts du Cirque di Rosny-sous-Bois, dove scopre sia il volteggio alla bascula e sul tappeto elastico, che le prese acrobatiche. Prosegue il suo corso al “Centre National des Arts du Cirque” di Châlons-en-Champagnene dove si diploma con lo spettacolo Âm, messo in scena da Stéphane Ricordel.
Dal 2011 partecipa alla fondazione del collettivo de “la Bascule” con il quale crea Rien n’est moin sûr. Nel 2012 Karim si unisce a “la CIe Cabas” come interprete di Terrier, coreografato da Nedjma Benchaïb. SI dedica quindi ad una nuova creazione con il collettivo de “la Bascule”, Quand quelqu’un bouge.
Nel 2014 partecipa a vari laboratori di ricerca e incrocia così il cammino della compagnia “Mpta”.

Mathurin, l’uomo senza gravità,
Franco Quadri, la Repubblica, 8 luglio 2004

Brescia – Sospeso fisicamente a mezz’aria, Mathurin Bolze si pone artisticamente a metà strada tra il circo e la danza, oltrepassando le frontiere dei due campi: nel suo Fenêtres, presente alla Festa del Circo per il secondo anno, s’inventa un proprio modulo espressivo che ha come territorio privilegiato lo spazio, dove nel tempo impercettibile del volo impone un suo concetto innovativo della gravità. La sua casa-scena è un cubo fitto di finestre da cui spiare il mondo degli spettatori che lo osservano, alcuni dei quali, affacciandosi direttamente al luogo dell’azione, hanno il privilegio di vedere la base sottostante, cioè il piano elastico da cui si dipana ogni movimento: da quel contatto, che è quasi un risucchio, nasce la gioia motoria di una continua fuga che Mathurin inizia tornando con un rimbalzo automatico al punto da cui era partito, mobile e immobile, librandosi nello spazio del sogno. Di lì quindi svierà verso le diagonali automatiche di una sua fisica personale, tanto più affascinante quanto più si rivelerà astratta, gelida come un movimento stellare che verghi nell’aria intrecci di disegni corporei. Cammina allora sui muri sulle storiche orme di Trisha Brown, si sdoppia in un ballo aereo con la sua ombra, spezza le traiettorie di volo, gioca con una bottiglia aspirando ruscelletti d’acqua, si lancia verso una falsa luna giocando a fingersi stella. La sua forza sta nel non essere mai dimostrativo nella naturalezza con cui si esprime senza voler raccontare una storia. Poi a un certo punto irrompe anche la musica, e lui rivela degli stati d’ animo, annuncia una ricerca di lavoro, si traveste, per trovare però una via di fuga dalla finestra più alta e chiudere una serata magica.

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www.compagnie-mpta.com