da William Shakespeare
adattamento e regia Chiara Guidi
musiche originali Francesco Guerri e Giuseppe Ielasi
collaborazione artistica Francesca Grilli
con Chiara Guidi, Anna Lidia Molina, Agnese Scotti
violoncello Francesco Guerri
cura del suono Giuseppe Ielasi
attrezzeria Carmen Castellucci
luci e scenotecnica Giovanni Marocco
macchinismo Stefano Cortesi
organizzazione Cosetta Nicolini, Valentina Bertolino

Socìetas Raffaello Sanzio
in coproduzione con Festival Orizzonti di Chiusi – Fondazione Orizzonti
Un particolare ringraziamento a Fabrizio Borghesi, Claudia Castellucci, Annamaria Cimitile, Rubina Giorgi, Roberta Ioli,  Alice Keller. Chiara Savoia.
L’attività generale della Socìetas Raffaello Sanzio è sostenuta da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Regione Emilia Romagna; Comune di Cesena

Durata 1h e 15′

Prima assoluta

Anima sonora della compagnia Socìetas Raffaello Sanzio, che ha fondato nel 1981 insieme a Romeo e Claudia Castellucci, Chiara Guidi presenta a VIE Macbeth su Macbeth su Macbeth, frutto di un lavoro e di un processo di ricerca pluriennale iniziato nel 2011 sull’opera shakespeariana. Chiara Guidi, che da sempre cura per la Socìetas la costruzione della vocalità degli attori in scena indagando la sostanza sonora del processo creativo sia sul piano autoriale che attoriale, orchestra alcuni versi della tragedia affidandoli alla voce di tre attrici spezzate dal suono del violoncello di Francesco Guerri, violoncellista formatosi a Cesena che ha intrapreso dal 2002 un percorso di ricerca sul linguaggio della danza, musica e teatro. È sulla figura del violoncello che ha lavorato Francesca Grilli, artista visiva e performer il cui lavoro è stato presentato lo scorso anno al padiglione italiano della Biennale di Venezia: il movimento dell’archetto diventa qui paradigmatico rispetto al tagliare del coltello. Suono e gesto ribadiscono in modo ossessivo e continuativo la memoria del gesto del pugnale. Il suono di Giuseppe Ielasi invece si confronta e si misura con l’apparente assenza della scenografia accompagnando lo sguardo del pubblico nel vuoto, tema fondante della tragedia riassunto nel verso “Nulla è per me tranne ciò che non è”.

Si può, di Macbeth, tracciare un compendio e ridurre la trama ad un solo elemento: l’ambizione del potere. E subito la storia appare non come una storia straordinaria, ma vicina alla vita di ogni uomo. L’epitome del racconto ci consente di entrare nell’essenza della nostra esistenza e nel contesto della vita di ogni giorno. Il cattivo e il buono sono lo stesso personaggio. Il bello e il brutto vivono nella stessa persona. Sia nel bene che nel male Macbeth, in entrambe le vie, è sempre lo stesso uomo. Guidato dalle azioni della mano sinistra compie una malvagità pur non portando in sé un’originaria crudeltà e uccide il re per diventare re, finché qualcun altro lo ucciderà per divenire, a sua volta, re. Sebbene Giacomo I avesse chiesto a Shakespeare di legittimare con l’arte il potere divino della sovranità, tuttavia la tragedia minaccia la figura divina del Re, mostrandone dall’interno la vergognosa e umana nudità. Non viene data una risposta. Nemi D’ Agostino scrive: ….anche alla fine della tragedia mi pare che Shakespeare non si schieri né con Macbeth né con i suoi avversari vittoriosi. Da grande tragediografo egli mostra come sono andate le cose, come vanno le cose, e lascia tutto in questione. La via è senza uscita perché l’uomo, mostrando la miseria della propria ambizione e pur decidendo di uccidere il Re, compie un atto che non conosce fino in fondo e che, per questo, resta senza nome. Da alcuni anni penso a Macbeth scavando nel testo con un’azione che ricorda l’archeologia. È come se cercassi qualcosa che mi attende.
Chiara Guidi

www.raffaellosanzio.org

Biografia

Chiara Guidi

Fondatrice nel 1981 insieme a Romeo e Claudia Castellucci della Socìetas Raffello Sanzio, Chiara Guidi è stata anima del ritmo drammaturgico e della composizione vocalica degli spettacoli della compagnia, firmando diverse regie e curando la ricerca sulla parola recitata di ogni attore.

Con la Socìetas Chiara Guidi ha realizzato spettacoli che hanno girato tutto il mondo nei principali festival e teatri internazionali: Santa Sofia (1986), La Discesa di Inanna (1989), Gilgamesh (1990), Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco (1992), Masoch. I trionfi del teatro come potenza passiva, colpa, sconfitta (1993); quindi Orestea (una commedia organica?) (1995), Giulio Cesare (1997), Genesi (1999), Voyage au bout de la nuit (1999) tratto da Louis Ferdinand Celine e Il Combattimento, opera di teatro musicale di Claudio Monteverdi e Scott Gibbons.
Autrice e regista di un teatro sonoro, ha inoltre, fin dagli anni anni Novanta, dato vita a un’intensa esperienza di arte condivisa con i bambini all’interno del suo percorso di analisi del rapporto tra voce e infanzia, con opere come Hänsel e Gretel (1993), Buchettino (1994) e Pelle d’Asino (1998). E’ del 1998 il Premio Speciale Ubu per La Scuola Sperimentale di Teatro Infantile, da cui derivano i due saggi in forma di cronaca Diario della Scuola Sperimentale di Teatro Infantile 1° e 2° e gli omonimi video.
Per la Tragedia Endogonidia (2002-2004), Chiara Guidi ha curato la composizione drammatica, sonora e vocale degli undici Episodi che compongono il ciclo, e prendono il nome da altrettante città, in una gigantesca ricapitolazione del tragico vissuta e patita nell’attualità e sotto la pressione del futuro.

Dopo la Tragedia Endogonidia, la Socìetas Raffaello Sanzio segue una specificazione individuale del lavoro da parte degli artisti fondatori, e Chiara Guidi sviluppa una personale ricerca sulla voce come corpo, azione, disegno e sull’esperienza che se ne può fare, nell’ascolto della sua grana ma anche nella costruzione, attraverso essa, di un tempo e di uno spazio. Dal 1999 ha iniziato una collaborazione con il compositore statunitense Scott Gibbons, insieme al quale ha fondato per alcuni anni un laboratorio permanente di composizione sonora e vocale e condotto diversi workshop, tra cui Vox in tragoedia (2002) presso il MCA di Chicago e ha realizzato lo spettacolo/concerto The Cryonic Chants (novembre 2004). Nel 2007 ha coordinato il Corso di Alta Formazione “Il verso, il suono articolato, la voce” di Emilia Romagna Teatro Fondazione, cui è seguita un’opera di teatro musicale che riprende il modulo del madrigale e del recitare cantato intitolata Madrigale appena narrabile. Concerto per sedici voci e un violoncello (2007). Nel 2008 ha condotto, ancora per ERT, il Corso di Alta Formazione “Tecniche di vocalità molecolare” presentando a conclusione lo studio Night must fall (Festival Vie, Modena 2008). Del suo percorso di ricerca fanno inoltre parte lo spettacolo Flatlandia (2008), lettura drammatica e musicale del racconto di E. Abbott, e i progetti L’ultima volta che vidi mio padre e Ingiuria, con Alexander Balanescu, Blixa Bargeld e Teho Teardo.
Chiara Guidi ha partecipato a numerose discussioni di teoria del dramma e ha tenuto conferenze presso Centri teatrali europei e in alcuni Atenei tra cui Roheampton University (2003 e 2004) e Laban Theatre di Londra (2004). Nell’anno accademico 2004-2005 ha insegnato regia teatrale presso lo IUAV di Venezia. Nell’anno 2006 ha diretto diversi workshop in Giappone sulla recitazione vocale, presso Setagaja Public Theatre Studio, Tokyo.
Assumendo il suono come paradigma, attraverso il quale avere un’esperienza pratica e sensoriale della realtà e del suo doppio, Chiara Guidi cura a partire dal 2008 la direzione artistica di “Màntica. Esercizi di voce umana”, un programma di teatro e musica al Teatro Comandini di Cesena, che estende l’orizzonte della sua ricerca personale a artisti e musicisti del panorama contemporaneo caratterizzati dalla medesima tensione, nell’elaborazione artistica del suono e della voce. Allo stesso modo ha diretto l’edizione 2009 del festival Santarcangelo dei Teatri, all’interno del progetto triennale condiviso con Enrico Casagrande/Motus (2010) e Ermanna Montanari/Teatro delle Albe (2011).
Chiara Guidi conduce tutt’ora un percorso di ricerca parallelo nell’ambito della relazione fra teatro e infanzia: lo spettacolo Buchettino (1994), tratto “Le Petit Poucet” di Charles Perrault, ha incontrato bambini di tutti i continenti, e ne esistono oggi versioni riproposte da compagnie locali in Giappone, Taiwan, Chile, e Danimarca (2011), di cui Chiara ha curato la regia. Conduce nell’ambito di un progetto triennale, dal 2010 al 2013, il workshop per artisti e bambini dal titolo L’arte del gioco nel recinto del testo fiabesco presso il Campbelltown Arts Center, in Australia. Nel 2010 ha prodotto lo spettacolo Bestione, ideato e creato con l’Artista visivo e Performer Davide Savorani, e nel 2011 L’Uccello di Fuoco, con il theremin di Massimo Simonini e Silvia Tarozzi al violino, opere in cui i bambini sono chiamati a essere nello stesso tempo spettatori e attori di un teatro che traduce immediatamente in atto le parole. Per il pubblico infantile inaugura nel 2011 Puerilia, festival di puericultura teatrale che si tiene al Teatro Comandini, sede storica della Compagnia. Nel 2012 produce con Ermanna Montanari, Teatro delle Albe, lo spettacolo Poco lontano da qui, e per un pubblico di adulti e bambini crea La Bambina dei Fiammiferi, con il pianista Fabrizio Ottaviucci. Nel 2013 ottiene il Premio al Maestro, premio Nico Garrone, e il Premio speciale UBU per la ricerca e i festival Màntica e Puerilia.

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