un adattamento da ‘Il gabbiano’ di Anton Chechov
regia Bobo Jelčić
costumi e scene Bobo Jelčić
disegno luci Aleksandar Čavlek
disegn del suono Kruno Miljan
con Ksenija Marinković, Sreten Mokrović, Krešimir Mikić, Jadranka Đokić, Goran Bogdan, Nataša Dorčić, Katarina Bistrović Darvaš, Pjer Meničanin
direttore di scena Milica Kostanić

Zagreb Youth Theatre

Durata 1h 30’

Prima nazionale

Spettacolo in croato con sottotitoli in italiano

Considerato la culla del teatro croato in cui diverse generazioni di attori e artisti hanno iniziato il loro percorso, lo Zagreb Youth Theatre ha ricevuto negli ultimi anni circa cinquanta premi tra nazionali e internazionali e da maggio 2008 è membro della European Theatre Convention.
Dopo aver allestito lo scorso maggio al Teatro delle Passioni di Modena la versione croata della produzione ERT Clôture de l’amour, lo Zagreb Youth Theatre torna in Italia con Galeb, un adattamento da ‘Il gabbiano’ di Cechov. Galeb non tenta di entrare in dialogo con il testo o con Cechov stesso: la pièce cerca piuttosto di ridefinire i confini del teatro per rappresentare il disordine del nostro tempo in una forma totalmente rivoluzionaria e ‘contemporanea’ di messa in scena. Se da un lato viene proposto un adattamento della commedia con i suoi i tre ruoli femminili, sei maschili, quattro atti, un paesaggio (la vista di un lago), molte conversazioni di letteratura, azione e tutti gli amori della pièce, dall’altro vengono rappresentate le mancanze, i disorientamenti della nostra contemporaneità trasposti in celebri dialoghi e frasi.
Nell’adattamento del regista Bobo Jelčić, diplomatosi nel 1990 all’Accademia di Arti Drammatiche di Zagabria, ritroviamo le stesse relazioni, incertezze e lo stesso senso di disorientamento del testo originale: gli amori rimangono non corrisposti, gli obiettivi e le ricerche artistiche restano non comprese mentre il desiderio di evadere rimarrà soltanto un’illusione. Il pubblico si ritroverà diviso fra gioie e ansie, assenza e presenza in un mondo che appartiene al passato e che nessuno sembra capace di ricordare.
Una pièce di teatro, creatività, amore, aspettative e fatiche che sottolinea l’estrema attualità di un autore come Cechov.

In un’epoca in cui l’esistenza è misurata in base al numero di fallimenti, oggi, come negli ultimi cento anni, Cechov ha dimostrato di essere nostro contemporaneo. Nel sottoporre il suo lavoro a un’analisi decostruttiva o semplicemente nei futili tentativi del secolo scorso di ricostruzione affidandosi alla precisione della memoria umana, perdiamo noi stessi con lui, nella necessità di determinare la profondità della nostra sfortuna o della sofferenza umana così familiare alle generazioni di seguaci di Cechov.
Questo ‘Gabbiano’ non è un tentativo di entrare in dialogo con Cechov o con il nostro tempo, ma cerca di attraversare i confini del teatro. Almeno i confini del teatro del XX secolo, che ha esplorato, attraverso l’emulazione della realtà, le possibilità di varie (re)interpretazioni. Questa è una forma aperta in cui la vita può essere inscritta tanto bene quanto la letteratura, e in cui non c’è una grande differenza tra la posizione del personaggio drammatico, dello spettatore o dell’attore. La sua forma è simultanea e segmentata e, come tale, supera le interpretazioni unilaterali e raccoglie in un’unica esperienza le sorti di Semyon Semyonovich Medvedenko o Peter Nikolaevich Sorin. Così, in questo gioco di doppi sensi, nessuno di noi è più o meno infelice rispetto ad Arkadina, suo figlio Treplev, o Nina Mikhailovna.
Il teatro evocato da Boris Alekseevich Trigorin è il teatro che stiamo ancora ricercando nella convinzione di poterlo un giorno raggungere. Mentre cerchiamo di riconquistare il nostro posto nel mondo, cerchiamo anche di ridefinire il luogo del teatro. Anche se ci sembra di essere impotenti in entrambi i casi, ad ogni tentativo siamo sempre più aperti al nuovo, vale a dire quella forma di teatro che sarà, allo sradicamento del confine tra palco e platea.
Dubravka Vrgoč

www.zekaem.hr/en/about-theatre

Zagreb Youth Theatre, biografia

Zagreb Youth Theatre

Zagreb Youth Theatre, con sede a Teslina 7, nel pieno centro di Zagabria, fa parte del centro multimediale della gioventù, insieme a Radio 101, Youth television, e diversi luoghi popolari di raccolta dei giovani di Zagabria. Essendo uno dei teatri più vecchi del suo genere, è considerato la culla del teatro Croato, dato che molte generazioni di attori e non ha iniziato qui nello Youth Studio, oggi conosciuto come ZYT College. Riguardo il repertorio, ZYT è un teatro molto molto specifico, dato che fino ad ora sono state messe in scena, con eguale successo, opere per bambini a spettacoli fortemente artistici ispirati alla letteratura Croata e mondiale per il pubblico più esigente. Quindi è chiaro che ZYT non solo compie con successo la sua attività primaria, quella teatrale, ma realizza anche un obiettivo sociale più ampio, educare i bambini e i ragazzi. Con tutti i vantaggi tangibili, una delle caratteristiche principale dello Zagreb Youth Theatre è l’immagine che il pubblico ha di esso. Opere famose dirette da registi famosi, programmi preparati con attenzione e in maniera contemporanea e numerose iniziative che hanno arricchito il contenuto culturale che Zagabria offre al suo pubblico, sono solo alcune delle ragioni per cui ZYT attrae e appassiona costantemente generazioni diverse.

Negli ultimi anni ZYT ha ricevuto 50 premi in festival teatrali nazionali e internazionali a Bruxelles, Berlino, Friburgo, Nitra, Mosca, Heildeberg, Wiesbaden, Plzen, Varna, Helsinki, Vienna, Belgrado, Skopje, Lubiana, Nova Gorica, New York, Costa Rica…

Sunday Matinees è un progetto del teatro lanciato nel Gennaio del 2006. E’ un programma educativo creativo che permette ai bambini di partecipare, non solo alle solite opere teatrali, ma anche a una serie di lezioni e laboratori di danza creativa, marionette e teatro, sotto la guida di pedagoghi di ZYT. Proprio per il grande interesse dei bambini e dei loro genitori nella prossima stagione il programma sarà ancora più intenso. ZYT è stato avviato con il Progetto del Teatro Europeo nel Gennaio del 2006 e continua regolarmente durante la prossima stagione, in quanto la volontà è quella di permettere al pubblico di Zagabria di seguire tutti i risultati importanti del teatro straniero al di fuori dei programmi dei festival (che è sempre limitato dal programma stesso). Il progetto è stato riconosciuto come un progetto teatrale molto atteso e adesso è diventato un evento imperdibile. Come parte del progetto sono stati inseriti i seguenti teatri: Teatro Metastatio di Prato, Space Productions Sarajevo, Teatro Sindendan di Tokyo, Slovenian National Theatre di Nova Gorica, Yugoslavian Drama Theatre di Belgrado, Ballet Preljocaj di Parigi, Teatro sloveno di Trieste, gruppo teatrale Farm in the Cave di Praga, En Knap Group di Lubiana, Slovenian Youth Theatre di Lubiana, gruppo di danza Inbal Pinto di Tel Aviv, Royal Flemish Theatre di Bruxelles, Teatro di Heildeberg e Teatro an der Parkaue di Berlino.

Nel 2007 Zagreb Youth Theatre ha collaborato con il teatro di Jan Fabre per lo spettacolo Requiem for a Metamorphoses presentato al Festival di Salisburgo, e nel 2008 con lo stesso teatro ha co-prodotto lo spettacolo di Another Sleepy Dusty Delta Day che ha inaugurato il Festival di Avignone. ZYT ha prodotto insieme a La Comedie de Saint Étienne lo spettacolo L’Énvolée presentato alla fine del 2008 a Zagabria e nel 2009 a Saint Étienne.

Nel Maggio del 2008 Zagreb Youth Theatre è diventato membro della Convenzione Teatrale Europea e ha quindi partecipato all’ Orient Express Theatre Project, che unisce sei teatri tra Turchia, Romania, Serbia, Slovenia e Germania. A Zagabria il progetto si è tenuto alla Stazione Centrale di Zagabria nel periodo tra il 12 e il 17 Giugno del 2009 e ha incluso i seguenti spettacoli: As if del Teatro Nazionale Serbo, Seven Days in Zagreb dello Zagreb Youth Theatre e Ex-press del Turkish State Theatre.

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