ideazione BERLIN (Bart Baele, Yves Degryse)
colonna sonora e mixing Peter Van Laerhoven
testo Kirsten Roosendaal, Yves Degryse, Bart Baele
camera Geert De Vleesschauwer
adattamento Bart Baele, Geert De Vleesschauwer, Yves Degrvse
scenografia BERLIN, Manu Siebens
direzione tecnica Robrecht Ghesquière
produzione e comunicazione Laura Fierens
ricerca e drammaturgia Natalie Schrauwen
assistente ricerche in tirocinio Heleen De Boever
costruzione scene Manu Siebens, Robrecht Ghesquière, Bregt Janssens, Koen Ghesquière
responsabile amministrativo Kurt Lannoye
logistica e distribuzione Kathleen Treier
sito internet Stijn Bonjean
scene e attrezzeria Jessica Ridderhof, Natalie Schrauwen
catering Charlotte Willems, Ophelia kookt!
trucco Sigrid Volders
con Derek Blyth, Sergey Glushkov, François Pierron, Juan Albeiro Serrato Torres, Rinat Shaham, Shizuka Hariu, Shlomi Krichely, Jonas Jonsson, Nirman Arora, Suneet Chhabra, Luci Comincioli, Roger Christmann, Regina Vilaça, Pat Butler, Walter Müller, Adela Efendieva, Andrew Mugisha, Ramesh Parekh, Nico Mäkel, Wim Mäkel, Tamas Sandor, Philippe Cappelle, Romik Rai, Brecht Ghijselinck, Vladimir Bondarev, Andrei Tarasov, Matsumoto Kazushi, Bob Turner, Geert-Jan Jansen, Kurt Lannoye, Robrecht Ghesquière, Laura Fierens, Patryk Wezowski, Hilde Verhelst, Christina Davidsen

produzione BERLIN
in coproduzione con Deutsches Schauspielhaus Hamburg [DE], KunstenfestivaldesArts [Bruxelles – BE], le CENTQUATRE [Parigi – FR], Dublin Theatre Festival [IE], Centrale Fies [Dro – IT], Noorderzon Performing Arts Festival [Groningen – NL], La Bâtie – Festival de Genève [CH], Zomer van Antwerpen [BE]
progetto coprodotto da NXTSTP, con il supporto del Programma Cultura dell’Unione Europea e ONDA – Office national de diffusion artistique
BERLIN è artista associato a CENTQUATRE [Parigi – FR] con il supporto del Governo Fiammingo

Durata 1h 15′
Prenotazione obbligatoria
Sovratitolato in italiano e inglese

nelle nostre vite ci sono principesse che non attendono altro che vederci agire, solo una volta, con bellezza e coraggio  
Horror Vacui #3

Una famosa pianista si rende conto sul palco di aver studiato il concerto sbagliato – un neurochirurgo scambia testa e corpo di due esemplari di scimmie, esse sopravvivono – in Giappone ci sono 700.000 persone che vivono come hikikomori, chiusi nelle loro stanze da letto per almeno un anno, completamente avulsi dalla vita sociale – Sei gradi di separazione, una teoria che prevede che ogni individuo possa entrare in collegamento con un altro attraverso non più di 6 intermediari nel mondo.

Trenta storie, trasformate in altrettanti monologhi video con una costruzione drammaturgica che crea coerenza fra loro.
La durata di ogni intervento sarà esattamente la stessa. Diverse interazioni avverranno  in vari momenti.
I registi Bart Baele e Yves Degryse hanno incontrato persone, fatti, aneddoti, avventure, intrighi e pensieri interessanti. I temi emersi da queste storie sono eclettici: da ipotesi filosofiche, al dettaglio scientifico fino agli aneddoti, ecc. Una grande struttura ovale sul cui perimetro sono montati 30 schermi/storie, ospita gli spettatori per uno spettacolo che “Le Figaro” ha definito “Mozzafiato! Ed eccitante, perché ognuno dei personaggi racconta una storia vera. Una raccolta di storie collettive. Questo lavoro è una discesa nel cuore dell’umanità.”

BERLIN. Biografia

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BERLIN

Fondatori di BERLIN nel 2003, i registi decisero di non scegliere un genere in particolare, ma di avventurarsi nel regno del documentario e lasciare che fossero i luoghi delle loro incursioni a guidare la loro ispirazione. Questa filosofia ha dato vita a due cicli progettuali: Holocene (l’attuale era geologica) dove il punto di partenza è sempre una città o un altro luogo del pianeta, e Horror Vacui (paura del vuoto) nel quale storie vere e toccanti vengono delicatamente districate attorno ad una tavola.
Il ciclo Holocene comprende Jerusalem, Iqaluit, Bonanza, Moscow e Zvizdal. I primi tre episodi di Horror Vacui sono invece Tagfish, Land’s end e Perhaps all the dragons.
I BERLIN sono tuttora al lavoro su entrambi i cicli. Holocene terminerà nella città di Berlino con la creazione di un progetto di docu-fiction che coinvolgerà gli abitanti delle città protagoniste degli episodi precedenti.
La compagnia ha lavorato in 27 paesi diversi negli ultimi anni, all’interno di vari circuiti: dai teatri agli spazi espositivi, dai festival alle location speciali.

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Leggi l’intervista ai Berlin a cura di Altre Velocità

www.berlinberlin.be