da Euripide
adattamento Pablo Solari
tutor Antonio Latella e Federico Bellini
assistente alla regia Pablo Solari
regia Antonio Latella

personaggi e interpreti
Oreste
Christian La Rosa
Elettra Marta Cortellazzo Wiel
Pilade Andrea Sorrentino
Elena Barbara Chichiarelli
Ermione Mariasilvia Greco
Coro Mariasilvia Greco e Barbara Mattavelli
Menelao Ludovico Fedegni
Tindaro Gianpaolo Pasqualino
Messaggeri Alessandro Bay Rossi e Isacco Venturini
Servi Frigi Alexis Aliosha Massine e Emanuele Turetta
Apollo Gianpaolo Pasqualino
e con Leonardo Lidi, Federica Rosellini, Ilaria Matilde Vigna, Giuliana Vigogna

drammaturghi al progetto Federico Bellini e Linda Dalisi

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Durata 1h 50′
Spettacolo in italiano con sovratitoli in inglese

nell’ambito del progetto Alla Scuola di Prospero. Attori nella rete globale

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Santa Estasi è il progetto vincitore del Premio della Critica per avere “segnato la scorsa stagione”. Il progetto è diretto da Antonio Latella, recentemente nominato Direttore della Biennale Teatro di Venezia. Gli attori e i drammaturghi guidati da Latella durante la scuola di Alta Formazione di ERT, hanno lavorato sul mito e sulle vicende della stirpe degli Atridi. Il risultato è stata la costruzione di un unico grande spettacolo diviso in otto movimenti che danno vita a quella che è stata definita ‘un’estasi teatrale’.

Oreste

ORESTE Il potere, la ricchezza, niente vale come un vero amico. Sei stato al mio fianco in tutti i pericoli. Ora anche nella vendetta. Non è questo però il momento dei complimenti. Voglio sputare l’anima, morire dopo aver punito i miei nemici, rovinare i traditori. Sangue. Sono il figlio di Agamennone, capo di tutti i Greci, eletto, non tiranno; padre con la forza di un Dio. Non morirò da schiavo, ucciderò da uomo libero, onorerò il nome della mia stirpe. Uccidere per non morire.

Accusato di matricidio ed in preda alle Erinni, l’ultimo degli Atridi è un ragazzo vittima del peso della storia e dell’inevitabilità dei suoi crimini. Un viaggio iniziatico verso la maturità e l’età adulta; Pilade ed Elettra, fedeli ed amati compagni, lo seguiranno famelici e tragici, come un branco di lupi in preda alla fame di vita.
Oreste, eternamente figlio di Agamennone, responsabile del futuro della sua dinastia; figlio predestinato al crimine, al matricidio, assassino di quella madre tanto odiata che lo ha esiliato, costretto a crescere lontano da Argo perché pericoloso per il nuovo regime politico. Ma si può odiare una madre?
Quale forza spinge il coltello nel grembo di Clitemnestra? La maledizione? La responsabilità verso il padre? La fame di potere?
Quali le conseguenze? Il crimine è, in questo caso, redenzione e libertà? Ma questa redenzione può cancellare il senso di colpa?
Euripide fa di Oreste un uomo pieno di dubbi, costretto a perdere violentemente la propria innocenza, in preda alla maledizione famigliare e alle Erinni interiori che lo divorano. Un fratello non in grado di badare alla propria sorella, Elettra, che tanto lo ha aspettato, innamorata; quell’Elettra che tanto amava suo padre e che tanto ha bisogno di Oreste.
Pilade, un amico, un compagno. Ha sacrificato il proprio passato, rinnegato dalla sua casata e dalla sua città, legato nella lotta insieme ad Oreste fino alla morte: morte o gloria. È il nuovo ordine contro il vecchio. È la lotta dei figli contro i genitori.
Argo e i suoi cittadini osservano e giudicano il matricida; una capitale morta, una politica in preda alla demagogia e al populismo, un palazzo decaduto, senza padrone, senza un re.
Oreste non è eroe, non è un re,non è Agamennone, non è Atreo. Oreste è debolezza, paura, confusione, amore, passione, vita, luce.
Ma Oreste è pronto a diventare re? È pronto a diventare uomo? È pronto a guardarsi allo specchio?
Pablo Solari

Santa Estasi, il progetto

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