dall’Aminta di Torquato Tasso
regia, scene, video e luci Luca Brinchi e Daniele Spanò
drammaturgia Erika Z. Galli e Martina Ruggeri (Industria Indipendente)
consulenza artistica Alessandro Taverna
in video Lorenzo Anzuini (Aminta), Clelia Scarpellini (Silvia)
performer Davide Pioggia (Satiro)
voci Michele Degirolamo (Aminta), Flaminia Cuzzoli (Silvia), Bonomo (Tirsi e coro), Giorgia Visani (Dafne e coro), Michael Schermi (Satiro e coro)
musiche Aminta Franz Rosati
costumi per i performer in video abiti e accessori Gucci
organizzazione Chiara Caimmi
produzione Spellbound, Sagra musicale Malatestiana, Teatro di Roma
in collaborazione con Shorttheatre, Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito di VIE Festival
si ringraziano Emilia Verginelli (Fivizzano 27), Kollatino Underground
Durata 30′
Da un’idea di Luca Brinchi e Daniele Spanò, il progetto Aminta si articola attraverso l’incontro tra diverse realtà artistiche che sperimentano linguaggi diversi. La parte relegata alla regia e alla messinscena installativa è sviluppata dagli ideatori del progetto Luca Brinchi e Daniele Spanò, artisti visivi che orientano la loro ricerca tra teatro, arte contemporanea, set design per moda ed eventi musicali. La componente drammaturgica, di analisi e apporto filologico e autoriale è curata da Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, autrici e drammaturghe della compagnia Industria Indipendente.
Due realtà diverse ma al contempo vicine per affrontare, ognuna con le proprie specificità, l’opera del Tasso, dramma pastorale in cinque atti che rivela la grandezza poetica dell’autore.
L’interesse per l’ “Aminta” nasce nel tentativo di raccontare, attraverso la realizzazione di un’installazione, il conflitto tra le istituzioni civili e le leggi della Natura: come in una sorta di profezia, l’opera vuole sottolineare la caduta delle certezze umane (affidate alla scrittura scenica con un impianto tecnologico, iperealistico e ipertrofico) e il desiderio di abbandonarsi ancora una volta alla grandezza della Natura e delle sue implacabili forze.
Lamentato dal coro di pastori nel primo atto, il rimpianto dell’Età dell’Oro sarà il nucleo tematico e visivo dell’opera: un luogo e un tempo mitico, nel quale l’uomo viveva libero da vincoli, in cui l’essere umano era in grado di godere a pieno dei frutti della Natura e di Amore, animato unicamente dalla libertà e dall’istinto e non vi era una legge civile che impedisse comportamenti considerati “eccessivi”. “Se piace è lecito”, frase citata nel testo, non solo esprime questo sentimento di libertà e pulsioni, ma descrive una chiave di lettura profonda del dramma pastorale.
Luca Brinchi e Daniele Spanò. Biografie
Luca Brinchi
Luca Brinchi è regista teatrale e scenografo multimediale per spettacoli musicali e di moda. Nel 2001 ha creato il collettivo artistico Santasangre assieme ad altri quattro artisti, con cui ha lavorato fino al 2012. Nel 2013 ha iniziato a lavorare per il suo progetto artistico individuale, dando vita a nuove collaborazioni artistiche; molti dei suoi nuovi ultimi lavori sono stati creati con la coreografa e performer Roberta Zanardo e l’artista visivo Daniele Spanò.
A Roma è in residenza artistica presso Kollatino Underground, un centro culturale indipendente nella periferia di Roma. Il suo lavoro investiga lo spazio bianco che oltrepassa la definizione di linguaggio, attraverso nuove forme e contenuti. Ha iniziato un processo di contaminazione di linguaggi toccando le forme espressive più significative fra cui video, musica, body art, e design estestico ambientale.
La necessità d’esprimersi di Luca, spinge il suo lavoro oltre ogni esperienza particolare e complementare. In Europa i suoi lavori sono stati ospiti del Tsekh Festival di Mosca (Russia), Grec Festival di Barcelona (Spagna), Noorderzon Festival di Groningen (Olanda), Divadelna Nitra Fest (Slovacchia), Eurokaz di Zagabria (Croazia), Kontrapunkt di Stettin (Polonia), Exodos di Ljubijana, Temp d’images di Varsavia (Polonia) e Cluj (Romania), Sophiensale di Berlino (Germania), Ferme du buisson di Parigi (Francia) e all’Expo Biennale di Giovani Artisti dall’Europa e Mediterraneo a Napoli (Italia). In Italia ha partecipato al Romaeuropa Festival, Fabbrica Europa, Drodesera>Centrale Fies, Festival delle Colline Torinesi, Bassano OperaEstate, Santarcangelo Festival, MIT of Rome, Inteatro/Polverigi e alla stagione di Teatro Innovativo a Roma, Milano, Venezia, Genova, Bari e Napoli.
Daniele Spanò
Daniele Spanò (Roma 1979) scenografo e artista visivo, spazia nella sua ricerca negli ambiti della video installazione, creazione di scenografie digitali per il teatro, la moda, gli eventi musicali.
Tra gli interventi più importanti, la partecipazione alla 58° edizione del Festival di Spoleto con l’installazione “Pneuma”, e l’installazione multimediale per la presentazione della collezione donna autunno inverno 2016 di Gucci. Dal 2014 realizza con Luca Brinchi le scenografie per diverse produzioni del Teatro di Roma come Ritratto di una capitale per la regia di Fabrizio Arcuri, Hamlet di Andrea Baracco o Lear di Lisa Natoli.
Tra le opere più importanti nel 2014 “Atto Primo”, Piazza del Popolo a Roma, “Rifrazioni permanenti” 2011 in Piazza Colonna, sempre a Roma, promosso dalla Presidenza del Consiglio, Ministero del Turismo e MiBAC.
Nel febbraio 2011 viene selezionata dal celebre regista e artista Takeshi Kitano, per rappresentare il fermento artistico della città di Roma.
Dal 2009 collabora come scenografo con l’Orchestra di Piazza Vittorio, e nel 2014 è assistente alla regia per Carmen per l’apertura della stagione estiva del “Teatro dell’Opera di Roma”.
Come artista visivo espone in musei come La galleria nazionale dell’Umbria, la Centrale Montemartini di Roma, o il MAP di Pontinia, oltre che per privati ed associazioni no profit.
Dal 2012 al 2015 è stato consulente artistico per la Fondazione Romaeuropa.