di Giovanna Marini
testi di Pier Paolo Pasolini
musiche di Giovanna Marini
direzione Giovanna Giovannini
chitarra, voce Giovanna Marini
preparazione del coro Gloria Giovannini
movimento scenico Antonello Pocetti

soprani Bruna De Nisi, Gloria Giovannini, Francesca Lateana, Anna Mele, Silvia Salfi
contralti Marisa Anconelli, Francesca Bruni, Simonetta Gamberini, Valeria Giuliani
tenori Giuseppe Gasparre, Fabio Santachiara, Luca Mazzamurro
bassi Valerio Bertozzi, Mauro Caldari, Giorgio Franceschi

Teatro di Roma – Teatro Nazionale
una coproduzione di AngelicA, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, Cineteca di Bologna
nell’ambito di “Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna”
promosso da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna, all’interno delle iniziative “Pasolini 1975/2015” riconosciute dal MiBACT

Durata 1 ora e 15 minuti
Anteprima in forma di concerto

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Il progetto Sono Pasolini prevede due produzioni parallele legate alle forze e alle istituzioni di due città connesse alla vita di Pasolini, Bologna e Roma. VIE Festival ospita un’anteprima in forma di concerto dello spettacolo che debutterà nella sua forma scenica a Roma al Teatro India il 27 ottobre 2015.
In scena il Coro Arcanto di Bologna e Giovanna Marini, artisticamente legati dal 2004 grazie ai progetti commissionati, prodotti e riscoperti da AngelicA.
Pier Paolo Pasolini si trova di fronte a se stesso. Nel quarto canto del suo bellissimo poema in italiano Le ceneri di Gramsci, Pasolini dice: “Lo scandalo del contraddirmi, dell’essere / con te e contro te”.
Il lettore legge I giovani infelici, uno scritto postumo, redatto nei primi giorni del 1975, tratto da Lettere Luterane. Il coro ascolta, canta e commenta, ma sempre con parole di Pasolini. Non quelle in lingua italiana, la lingua che usa per i suoi saggi, bensì in friulano, la lingua di sua madre che lui ha studiato e voluto fortemente imparare, per parlare con i suoi concittadini e studenti.
Sulla scena si svolge un confronto: l’italiano e il friulano, il Pasolini scrittore, critico e saggista e il poeta, che ha cantato con tanto amore e tanta poesia la sua giovinezza in Friuli. Le poesie sono tratte dalla raccolta La nuova gioventù, la cui prima edizione risale al 1975, l’ultimo libro pubblicato in vita da Pasolini, il segno della sua fedeltà alla poesia, in particolare a quella dialettale che ne aveva caratterizzato gli esordi. La collezione raccoglie, infatti, i due cicli delle poesie friulane, La meglio gioventù (del 1941-53) e La nuova forma de «La meglio gioventù» (del 1974), una riscrittura a venti-trent’anni di distanza dal primo.
L’attore, identificazione del Pasolini scrittore, critico e saggista, legge I giovani infelici e il coro, identificazione del poeta friuliano, interrompe continuamente la lettura finché si assisterà a un vero dibattito: Pasolini critico, analista, cineasta e straordinario maestro contro il Pasolini solo poeta, poeta che ricorda, rimpiange, evoca e canta “Viva el coragiu, el dolòur / e la nothentha dei puarèth!” (“Viva il coraggio, il dolore / e l’innocenza dei poveri”!). Il dibattito avrà luogo non solo sul piano verbale, quello degli scritti pasoliniani, ma anche sul piano scenico. Coro e attore divisi in piani differenti che entreranno spesso in contatto per confrontarsi fino a toccare un profondo connubio ideologico e spirituale.

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