con Michele Abbondanza
di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con la collaborazione di Tommaso Monza
luci Andrea Gentili
video Tommaso Monza e Andrea Gentili
consulenza drammaturgica Bruno Stori
organizzazione Dalia Macii
amministrazione e ufficio stampa Francesca Leonelli

Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali – Dip. Spettacolo, Provincia autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, Comune di Rovereto – Assessorato alla contemporaneità, Regione Autonoma Trentino – Alto Adige
un ringraziamento particolare a Danio Manfredini
grazie anche a Luciana Moggio e Andrea Baldassarri

durata 1 ora
Prima assoluta

La Compagnia Abbondanza/Bertoni, una delle realtà artistiche più significative e prolifiche del panorama italiano, affianca alla creazione di spettacoli un percorso di formazione e di ricerca di teatro danza contemporaneo. VIE Festival ospita, dopo Try del 2006, il primo assolo della carriera artistica di Michele Abbondanza, la metà maschile della compagnia.
«Questa prima occasione di solitudine scenica mi induce all’outing coreografico, a una riflessione sul presente in forma di memoria» afferma Abbondanza che prosegue: «Proprio la forma, dopo iniziali effluvi di parole, è uscita fuori prepotentemente e così partito da un punto, mi ritrovo misteriosamente in un altro. Un punto non a caso; un punto che in fondo, conosco bene, dove il corpo, i suoi contorni, spasmi, fragilità, eccessi e difetti, assurgono a unici e definitivi simboli.
Capita che alcune visioni ti prendano le gambe, ti facciano infilare una parrucca e non ti impediscano più di recitare una patetica felicità. Immagini che improvvisamente appaiono come in un sogno ed ecco che la memoria del corpo esce allo scoperto e ti ritrovi come un consenziente burattino a seguire una partitura di movimenti che non sapevi più di sapere e sfogliando il corpo come un libro leggi e senti vibrare qualcosa in te. Come in un gioco di specchi strizzi il caleidoscopio della mente: è l’attraversamento di un percorso somatico; coreografie, passi, esercizi ma anche semplici camminate, azioni di servizio, posizioni di pausa sedute; tic e riflessi condizionati che escono come un flusso di memoria inconscio ed incosciente.
Seduto, in attesa, imbacuccato a pensare con quell’ incantamento bolso e un po’ autocompiaciuto di certi momenti di flessione e riflessione, capita di andare indietro e magari di pensare a quand’era l’alba e le forme ancora incerte e il passo malfermo, ti impedivano di camminare da solo. E allora danzi la danza degli altri: quando una scimmia balla la polka, tutte le altre scimmie ballano la polka. Poi nel continuum di una reminiscenza dai contorni psichedelici, l’incontro con le maestre passanti che ti insegnano che il movimento non può essere che tuo, unico ed irripetibile, perché solo se è così lo puoi condividere e trasmettere. E allora cerchi i tuoi simili, perché l’unione fa la forza, e fai e sfai un gruppo. E poi l’altra metà del cielo, e poi un angelo e poi l’inferno e poi, e poi…il cabaret di ricordi continua, stante e nonostante il disincanto canto; finalmente canto. E’ una vita che voglio cantare.  Mi lascio volentieri travolgere e stravolgere.  Come in un sogno.
La scansione cronologica brucia come miccia accesa verso il presente e una volta arrivata a destinazione invece dell’auto-esplosione desiderata ( “…solo una volta e solo a New York!”), presenta un quadro di i-conica metamorfosi di vago sapore futurista e meccanico che trova pace solo nel ritrovamento dell’altro da sé, un doppio più giovane ed ignavo. La fusione tra me e lui; tra il manichino-sosia di 20 anni prima, con il mio corpo lì presente e impermanente, dà l’illusione che quel passato intonso ma inorganico, possa veramente rianimarsi. Solo così uniti, ora che la danza degli altri è diventata crepuscolarmente anche la mia, i miei passi di ora e i “suoi” di ieri, possono diventare un unico camminare.
Verso il futuro? Il buio finale impedisce di vedere la conseguente uscita di scena.»

Michele Abbondanza, biografia

Michele Abbondanza

Michele Abbondanza proviene dall’esperienza veneziana di Carolyn Carlson al Teatro La Fenice di Venezia nei primi anni Ottanta, co-fonda nel 1984 il gruppo Sosta Palmizi (Il cortile, premio Ubu 1985) e incontra Antonella Bertoni a Parigi, dove entrambi danzano in diverse creazioni di Carolyn Carlson. Nei primi anni Novanta rientrano in Italia, dove fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni.
In qualità di coreografi ospiti creano le coreografie per il Teatro dell’Opera di Roma e la compagnia Aterballetto; collaborano con i registi Marco Baliani, Nanni Garella e Roberto Guicciardini, con Luca Ronconi per l’opera lirica Armida (ROF 2014) e con i musicisti John Surman, Steve Lacy, Michel Portal, Barre Phillips, Sebi Tramontana, Michel Doneda e la Lydian Sound Orchestra, diretta da Riccardo Brazzale, con la quale mettono in scena, curando le coreografie, di The Black Saint and the Sinner Lady, opera jazz di Charles Mingus mai eseguita dal vivo prima di allora (2014).
Partecipano al film di Bernardo Bertolucci Io ballo da sola (1995) e sono tra i protagonisti delle coreografie create per Vieni via con me, trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano, in onda su Rai Tre (2010).
Vincono il premio Danza & Danza “migliori interpreti”, il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d’infanzia, che ha superato le 600 repliche nelle quattro versioni: italiana, inglese, francese, portoghese.
Firmano e interpretano più di trenta creazioni, tra le quali il duo degli esordi Terramara (riallestito nel 2013 nell’ambito del progetto Ric.ci di Marinella Guatterini), il progetto Ho male all’altro, trilogia sulla tragedia greca (Alcesti, Medea, Polis), gli spettacoli con persone “speciali” Le fumatrici di pecore e Scena Madre, il progetto biennale per 12 danzatori La densità dell’umano (La massa e A libera figura) e l’ultima creazione Duel, una collaborazione con lo scultore gardenese Adolf Vallazza che vede in scena diverse generazioni di danzatori.
Danno vita a “Compagnia Abbondanza/Bertoni I B A M B I N I “, un progetto ambizioso di costituzione di un nucleo stabile di giovanissimi, che porta alla presentazione de Il Ballo del Qua e Duel, spettacoli interpretati da bambini per una platea di pubblico adulto.
Nel 2008 nasce Scuola d’Azione, uno spazio teorico e fisico per la trasmissione del loro insegnamento, presso il Teatro alla Cartiera di Rovereto (TN), dove la compagnia è in residenza.
Praticano e insegnano lo zen di cui rimane profonda traccia nelle loro creazioni e nella costante attività di formazione.
Dal 1996 Michele Abbondanza è docente di danza presso la Scuola di Teatro Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano.

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www.abbondanzabertoni.it