Convegno di studio
Lo scandalo del teatro
(XVI-XXI sec.)
Università degli Studi di Bologna, Université Paris-Sorbonne
Curatori: Bruna Filippi, Claudio Longhi, il progetto « Haine du théâtre » du Labex Obvil Université Paris-Sorbonne (François Lecercle et Clotilde Thouret)

 22 – 24 ottobre 2015
Ingresso libero

22-23 ottobre, Bologna – Auditorium dei Laboratori delle Arti
Relatori: Silvia Bottiroli, Yan Brailowsky, Matteo Casari, Jean-Pierre Cavaillé, Elena Cervellati, Bruna Filippi, Gerardo Guccini, Francois Lecercle, Tihana Maravic, Florence March, Enrico Pitozzi,  Marthe Segrestin, Elena Tamburini, Clotilde Thouret

24 ottobre, Modena – Sala Consiliare del Comune di Modena
Lo scandalo del teatro oggi: riflessioni degli artisti
tavola rotonda con il Belarus Free Theatre e altri artisti ospiti di VIE 2015
Moderatrice Roberta Ferraresi

Lo scandalo del teatro e degli spettacoli è un fenomeno che ha una storia antica. Dal primitivo scandalo suscitato dalla Presa di Mileto di Frinico (492-490 a.c.), alle violente polemiche animate dai Padri della Chiesa, la seducente alterità della scena – imprendibile ed eversiva – è stata oggetto di critiche e di condanne specifiche sin dall’antichità. Riprese con vigore in Inghilterra all’inizio dell’epoca moderna, le forti polemiche e le reazioni violente si diffusero con modi e tempi diversi in tutti i paesi europei, arrivando a produrre misure drastiche da parte delle autorità, come ad esempio la chiusura dei teatri a Londra e a Ginevra. Questi atti d’intransigenza assoluta, che non furono appannaggio solo dei puritani e dei calvinisti, furono affiancati anche da un’ampia produzione di trattati teorici e di libelli polemici, che animarono accesi dibattiti e prese di posizione contrastanti per tutto il XVII e il XVIII sec., prolungandosi fino alla prima metà del XIX sec. Si può dire però che lo “scandalo del teatro” non si sia fermato mai, se perfino oggi, con modalità e motivazioni diverse, riemergono atti e si registrano fatti che ci spingono ad aggiornare analisi e riflessioni sulla propensione dell’arte della scena a suscitare reazioni violente o reprimende inconsulte. Come riemerse da un lontano passato, hanno suscitato scalpore e stupore le contestazioni e le irruzioni e le interdizioni che si sono prodotte appena qualche anno in occasione degli spettacoli di Romeo Castellucci (Sul concetto di volto nel figlio di Dio) o di Rodrigo García ( Golgota picnic; Accidens –Matar para comer), ovvero, le recenti prese di posizione indignate dei politici contro il gesto considerato scandaloso di Tino Sehgal (untitled, 2000) al Festival di Santarcangelo di questa estate.

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E, ad allargare lo sguardo e approfondire il discorso, sono altri e molti gli esempi o le occasioni di “resurrezione” dello scandalo del teatro. Il convegno di studi che si terrà all’Università di Bologna durante VIE Festival, si propone d’indagare – in una prospettiva storica – la primaria potenzialità del teatro di suscitare discussioni e prese di posizione, fino a divenire in certi momenti storici pietra di scandalo. Si tratterà di riflettere sulle circostanze che hanno scatenato lo scandalo e sui contesti storici che lo hanno alimentato e divulgato, cercando di capire perché proprio il teatro si riveli un suo terreno di coltura privilegiato. La specificità dello scandalo del teatro sarà analizzata aprendo un confronto diacronico fra le forme moderne e quelle contemporanee: dalle antiche proibizioni del teatro per sottometterlo a norme di ordine morale, religioso o politico dell’epoca moderna, agli attuali agguerriti interventi polemici che non contestano il teatro in quanto tale, ma si rivolgono contro singoli spettacoli, o si appuntano  su qualche gesto o comportamento scenico particolare.  L’esistenza del teatro non è più messa in discussione da tempo, eppure il teatro continua a suscitare levate di scudi e prese di posizioni indignate. Ci si potrebbe allora chiedere quali siano le vere poste in gioco nelle frequenti e reiterate querelles sollevate intorno alla pratica degli spettacoli, quali gli obiettivi polemici degli oppositori che non sempre dichiarano apertamente le loro motivazioni. Sembra allora legittimo interrogarsi sull’esistenza di motivi e obiettivi “altri”, più segreti, e debitamente rimossi, rispetto a quelli che la cultura ufficiale ammette ed esplicitamente denuncia in occasione delle sue cicliche requisitorie contro le “rappresentazioni sceniche”.

La conclusione (sabato 24, Modena) si svolgerà in forma di tavola rotonda per riflettere sul tema dello scandalo del teatro ai nostri giorni. Ospiti d’onore Natalia Koliada, Nikolai Khalezin e Vladimir Shcherban,  fondatori del Belarus Free Theatre, la Compagnia di Minsk più volte ospite di VIE, per anni vissuta in latitanza e ora esule per l’impegno politico e sociale del loro teatro. Accanto a loro altri artisti ospiti di VIE 2015 per indagare su come il “fare scandalo” sia una costante storica del teatro.

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