di Peter Weiss
adattamento e regia Nanni Garella
con Laura Marinoni, Nanni Garella, Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi
musiche originali Saverio Vita
costumi Elena Dal Pozzo
regista assistente Gabriele Tesauri
assistente alla regia Nicola Berti
Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Associazione Arte e Salute onlus
Prima assoluta
durata 1h e 30′
Dal 1999 il regista Nanni Garella, in collaborazione con l’Associazione Arte e Salute onlus, lavora con pazienti psichiatrici cercando di coniugare ma soprattutto di mettere a confronto il lavoro artistico e quello nel campo della salute mentale. Dopo un lungo percorso di formazione e lavoro teatrale, gli attori di Arte e Salute hanno ottenuto numerosi riconoscimenti fra cui un Premio Ubu, un Premio Hystrio, un Premio della Critica e si sono confrontati con autori come Pirandello, Pinter, Brecht, Pasolini, Scarpetta. Sempre sotto la guida di Garella, il gruppo di attori si confronterà qui con un classico dell’avanguardia teatrale del Novecento: il Marchese de Sade, rinchiuso nel manicomio di Charenton, mette in scena un lavoro teatrale sull’assassinio di Marat affidando agli stessi pazienti del manicomio i ruolo dei personaggi. Accanto agli attori di Arte e Salute, in scena lo stesso Garella e una delle attrici più amate del panorama teatrale italiano, Laura Marinoni.
La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade – correntemente abbreviato in Marat-Sade –, è senza dubbio uno dei drammi più interessanti e nuovi dell’intero dopoguerra mondiale. Scritto da Peter Weiss nel 1963 e rielaborato, per la stesura definitiva, nel 1964, venne rappresentato per la prima volta allo Schiller-Theater di Berlino il 29 aprile 1964. Vita e morte di Marat, l’uomo più radicale della rivoluzione francese, vengono messi in scena, tredici anni dopo la fatale coltellata di Charlotte Corday, dagli internati del manicomio di Charenton, nei pressi di Parigi, manicomio dove Sade venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il 1814 e che qui lo vede regista della pièce stessa. Ne risulta un’opera virtuosistica, in cui raccapriccio e umorismo popolare, dialogo intellettuale e accessi di follia, rigore del teatro classico e spavalderia sfumano l’uno nell’altro, in un gioco di “teatro nel teatro” ambientato su piani temporali diversi che si chiariscono e si interpretano a vicenda. L’elaborazione del testo avverrà, come solito per la Compagnia Arte e Salute, dopo un lungo laboratorio di prova sulla drammaturgia e produrrà certamente un’interpretazione singolare di questo testo cult del Novecento. Weiss utilizzò il dramma storico e il gioco di specchi del teatro nel teatro per mettere in risalto il conflitto tra Marat, l’uomo più radicale della Rivoluzione francese, intransigente difensore della giustizia e della ragione, e Sade, interprete di un anarchismo istintivo e di un nichilismo aristocratico che lo porta a profetizzare la sconfitta della Rivoluzione. Lo scontro tra le due istanze rimane aperto – Marat può essere un eroe come un pazzo e Sade un pazzo come un saggio – e si trasforma in un affascinante dibattito sulla libertà. Dopo molte interpretazioni – tra le quali, storica, quella di Peter Brook nel 1967 – Marat-Sade approda finalmente ai suoi interpreti, per così dire, naturali: il gruppo di pazienti psichiatrici di Arte e Salute, i quali avranno modo di rappresentare quali fossero le condizioni degli internati nei manicomi: un’occasione ulteriore di mostrare al pubblico, attraverso l’arte, il loro percorso di affrancamento dalle costrizioni della malattia e il loro anelito verso la piena libertà e il definitivo reinserimento nel lavoro e nella vita sociale.
Nanni Garella
Arte e Salute onlus
La collaborazione tra Nanni Garella e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, si realizza nel quadro di “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto di residenza della compagnia di pazienti psichiatrici all’Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale – Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna.
La condivisione di questo percorso, iniziato nel 1999 e che ha già riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui un Premio Ubu, un Premio Hystrio e un Premio della Critica, si è consolidata in un lungo percorso di sperimentazione di un modello operativo inconsueto e innovativo, che mette a confronto un importante teatro nazionale come l’Arena del Sole con una realtà artistica nata nell’ambito del disagio e dell’esclusione sociale. Ormai professionisti, dopo un lungo periodo di formazione e lavoro teatrale, gli attori di Arte e Salute hanno affrontato, sotto la guida del regista Nanni Garella, opere di Pirandello, Pinter, Brecht, Pasolini, Scarpetta.