Piccola Compagnia Dammacco
di e con Catia Allegretti, Stefano Ascari, Serena Balivo, Valeria Bassi, Davide Bozzoli, Nicolò Facchini, Gloria Fioroni, Giorgia Grossi, Giacomo Guerzoni, Margherita Leoni, Luigi Marino, Luca Martinelli, Lucia Paolini, Elena Pederzoli
e con il Coro delle Mondine di Novi di Modena Lidia Ascari, Deanna Bertoni, Gabriella Braioni, Vivilde Cavaletti, Lidia Cavazzoni, Manuela Cavazzoni, Annarosa Cesaretti, Delmina Cesaretti, Rosella De Faveri, Catia Fiori, Agnes Kergan Mc Williams, Annunciata Lavagnini, Silva Manicardi, Cesarina Mantovani, Assunta Palermo, Adriana Paltrinieri, Margherita Paltrinieri, Nadia Patelli, Margherita Pizzano, Manuela Rossi, Renata Sala
diretto da M° Giulia Contri
conduzione del laboratorio Mariano Dammacco, Serena Balivo
ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco
il laboratorio è promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione e dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Comune di Novi di Modena nell’ambito del progetto “Scena Solidale” con il sostegno di Alleanza delle Cooperative Italiane, AGCI Emilia Romagna, Confcooperative, Legacoop, CGIL, CISL, UIL

Durata 1h

Prima assoluta
Prenotazione obbligatoria

Dopo essere stato ospite a VIE lo scorso anno con Autoritratto, Mariano Dammacco torna con Il giorno perfetto, esito finale del laboratorio L’Emilia sulla luna / Secondo passo che ha coinvolto una quindicina di cittadine e cittadini di Novi di Modena e Rovereto sul Secchia.
Condotto dalla Piccola Compagnia Dammacco, fondata nel 2009 dall’autore, attore, regista e pedagogo di esperienza ventennale Mariano Dammacco, il laboratorio L’Emilia sulla luna / Secondo passo si pone in continuità con il lavoro del primo laboratorio, L’Emilia sulla luna iniziato nel 2013 all’interno del progetto ‘Qui c’era casa mia’ e realizzato in collaborazione con il Comune di Novi di Modena nell’ambito del progetto ‘Scena Solidale’ a favore delle zone colpite dal sisma del 2012. Ancora una volta i cittadini di Novi di Modena e Rovereto sul Secchia si sono confrontati con i principi e le tecniche di base del lavoro dell’attore, provando a prestare un’attenzione nuova al proprio corpo, al proprio respiro, alla propria voce e ai propri gesti. Tutti i partecipanti hanno creato, incontro dopo incontro, un piccolo patrimonio di sapere comune legato al linguaggio teatrale. Questo sapere e questo patrimonio sono confluiti ne Il giorno perfetto: gli attori mettono in scena un vero e proprio racconto di se stessi, attraverso la narrazione e la traduzione in azione teatrale di momenti speciali della loro vita.

http://piccoladammacco.wix.com/teatro

Piccola Compagnia Dammacco
La Piccola Compagnia Dammacco è nata nel 2009, ha sede a Modena e svolge la propria attività intorno al percorso teatrale di Mariano Dammacco, attore, autore, regista e pedagogo di esperienza ventennale. Il primo passo della Compagnia è stato il lavoro di riallestimento di alcuni spettacoli tratti dal repertorio di Dammacco. Nel 2012 la Compagnia ha realizzato L’ultima notte di Antonio, ovvero un primo spettacolo interamente nato all’interno del progetto condiviso, la cui drammaturgia ha vinto il Premio nazionale di drammaturgia contemporanea Il centro del discorso 2010. Nel 2014 è in via di realizzazione lo spettacolo L’inferno e la fanciulla il cui primo studio è stato vincitore del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2011. Oltre alla produzione di spettacoli, la Piccola Compagnia Dammacco cura l’ideazione e la realizzazione di numerosi laboratori teatrali.

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“L’Emilia sulla Luna”di Mariano Dammacco

Interpretato da cittadine e cittadini di Novi e di Rovereto sul Secchia insieme al Coro delle Mondine diretto dal M° Giulia Contri, Il giorno perfetto è l’appuntamento finale di un percorso durato quattro mesi per certi aspetti e un anno e mezzo per altri. Dopo il sisma che ha colpito l’Emilia la primavera di due anni fa, la risposta delle istituzioni pubbliche non si è limitata ad affrontare l’emergenza nei suoi aspetti più evidenti, ma si è spinta fino a una offerta straordinaria di attività culturali per le comunità colpite dal quel tragico accadimento. Più precisamente si è trattato di un’offerta di Teatro, in forma di spettacoli ma soprattutto di cosiddetti laboratori teatrali. A ideare, promuovere e sostenere questo intervento straordinario, ovvero il progetto Scena Solidale, sono stati l’Assessorato alla cultura della Regione Emilia-Romagna, Emilia Romagna Teatro, teatro stabile pubblico della regione e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la collaborazione delle amministrazioni comunali dei paesi coinvolti. La compagnia teatrale che per due anni ha svolto queste attività nel territorio del comune di Novi,  è stata la mia, la Piccola Compagnia Dammacco, gruppo di lavoro degli ultimi cinque anni dei miei oltre venti di lavoro in Teatro, e di questo sono grato in particolare all’assessore Marina Rossi che, tra i tanti progetti di Scena Solidale, ha scelto il nostro.

Così nel 2013 i miei compagni di lavoro e io abbiamo cominciato a frequentare Novi e Rovereto. Abbiamo incontrato con emozione un paesaggio e delle persone profondamente segnate dal terremoto e con una dozzina di loro abbiamo avviato il nostro laboratorio intitolato L’Emilia sulla Luna. Nel maggio del 2013 l’esito di quel laboratorio, uno spettacolo intitolato “Autoritratto”, incontrò felicemente gli spettatori coronando un percorso altrettanto felice. Così nel 2014 l’esperienza di laboratorio teatrale è stata ripetuta con il nome di L’Emilia sulla Luna/Secondo passo, per sottolineare la continuità del lavoro svolto. Ma cos’è poi un laboratorio teatrale? Nel concreto ci si incontra per una volta alla settimana per due o tre ore e noi operatori teatrali (l’attrice Serena Balivo e io nel caso di Novi) proponiamo ai partecipanti una serie di giochi ed esercizi individuali o in gruppo, magari accompagnati da musica tramite i quali gli stessi partecipanti si confrontano con il mestiere dell’attore non tanto per imparare a recitare quanto per sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo, della propria parola e della propria capacità di relazione con gli altri. Oltre a questo, il gruppo viene condotto nel lavoro di scrittura collettiva di un testo e nella preparazione di uno spettacolo teatrale che parli della loro vita, che ci offra un loro ritratto e in qualche misura un nostro ritratto. Il motivo per il quale le istituzioni pubbliche promuovano un tal genere di attività e per il quale persone come me scelgono di fare questo lavoro, è la convinzione che il Teatro, attraverso il confronto con le sue tecniche e attraverso l’esperienza comunitaria che comporta, sia uno strumento sorprendentemente valido per una maggiore conoscenza di se stessi e del proprio modo di stare insieme agli altri.

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